CANTIERE APERTO PER ENRICO

Domenica 6 agosto ore 21.30

Teatro Annibal Caro

progetto, regia e coreografie Laura Gazzani

con Nicolò Giorgini, Francesca Rinaldi, Laura Gazzani

accompagnamento artistico Aurelio Di Virgilio

produzione Zerogrammi

il Cantiere aperto a è realizzato nell’ambito di RAM Residenze Artistiche Marchigiane

progetto di residenza finanziato da MiC e Regione Marche

Enrico è uno spettacolo per tre danzatori in scena e che si ispira alla figura di Enrico Cecchetti, noto ballerino e maestro di balletto italiano, creatore del noto metodo che porta il suo nome. La tecnica e i virtuosismi del suo metodo diventano strumenti di ricerca e studio per accedere alla vulnerabilità dei performer che rivelano, inevitabilmente, in scena il loro lato umano. L’attimo in cui all’interprete è richiesto in contemporanea di creare armonia fra i muscoli, concentrarsi, gestire il peso, coordinare il respiro, è un istante fragile e affascinante in cui possono comparire le imperfezioni, le sbavature, ed è in quel momento che il performer rivela – per un breve istante – agli occhi di chi guarda il proprio lato “umano”.

Enrico desidera creare un’esperienza condivisa fra il pubblico e i performer, facendo emergere l’interprete nel suo lato “umano” e non solo come perfetto esecutore, tentando di creare un canale empatico e di comunicazione con il pubblico che a sua volta, attento alla vulnerabilità del momento, potrebbe sentirsi parte integrante di ciò che sta accadendo in scena.

Come interprete e come autrice ho sempre nutrito una forte fascinazione per la metodologia in generale perché credo che, nell’esecuzione del virtuosismo della tecnica stessa, si celi il lato umano di chi la pratica. Grazie a Enrico vorrei approfondire la ricerca autoriale iniziata con il mio precedente lavoro, Walter, che si rifà ad una domanda per me importante: quale il rapporto fra la scena e il pubblico? Il mio desiderio, con questo nuovo lavoro, è quello di rompere la quarta parete e creare un unicum fra pubblico e performer; la luce è uniforme in tutto lo spazio e il suono viaggia come ad onde continue dalla platea al palcoscenico e viceversa. Laura Gazzani