VENERDÌ 18 LUGLIO ore 21.30

TEATRO ROSSINI

COMPAGNIA VIRGILIO SIENI

SULLA LEGGEREZZA

anteprima nazionale

Coreografia, spazio e luci Virgilio Sieni

interpretazione Jari Boldrini, Sofia Galvan, Maurizio Giunti, Chiara Montalbani, Andrea Palumbo, Valentina Squarzoni Luca Tomaselli,  Andrea Zinnato

costumi Marysol Maria Gabriel

direzione tecnica Marco Cassini

una produzione Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni / Centro di rilevante interesse nazionale

in collaborazione con AMAT & Civitanova Danza, Visavì Dance Festival / Artisti Associati Gorizia

con il sostegno di MiC Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze

Bianca neve scende senza venti

white snow falls without wind

Guido Cavalcanti

Prendiamo in prestito la prima lezione americana di Italo Calvino sulla leggerezza. (“Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio” 1988)

La leggerezza si declina nei momenti non appropriabili della scoperta, rimbalzando silenziosamente dai momenti silenziosi.

A partire dalle intuizioni di Calvino la danza si genera da slanci formalizzati in richiami di passaggio, attraversamenti sfuggenti: come un dialetto, una lingua viva che si nutre di tutte le cose della vita per inventarsi, insemprarsi, impararsi.

Una danza che assume le sembianze dell’eco, risuonando di gesto in gesto e inventandosi su trame amorose, amichevoli, malinconiche, nostalgiche. Ci si riferisce al dialetto del gesto, che si alimenta di messaggi materiali e immateriali, raggi luminosi e sospiri, quegli impulsi che sono gli spiriti del corpo.

Personaggi e figure che hanno la volatilità e la luce del sogno. Ogni ingresso è un cominciamento imprevedibile in cui appare, opaca e sfocata, l’immagine malinconica dell’arlecchino a introdurre di volta in volta l’arrivo di messaggeri, animali, angeli, corpi gnomici barcollanti, imprendibili.

Una danza “chiacchericcio” intrisa di gesti recuperati, riesumati, trovati, salvati.

Il movimento si crea in maniera apparentemente casuale in un tempo non definito: misure formalizzate che costituiscono mappe celesti sullo spostamento dei corpi, che hanno origine nell’antichità. La felice leggerezza del Cavalcanti che fa volare, travalicare, sostare, sospendere, attraversare la luce dei corpi; leggerezza che si riferisce oltremodo al mondo di Lucrezio e Ovidio, il mondo degli atomi, pulviscoli della leggerezza. Continuum di accadimenti che si ricongiungono nella natura delle cose.

Suoni, voci primordiali, dopo e prima la lingua, ancor prima del canto. Lasciamo spazio a una forma organica dell’ascolto, coincidente col dipanarsi di trame sottovoce e accennate.