MERCOLEDÌ 5 AGOSTO 2020

Teatro Rossini

coreografia Silvia Gribaudi

drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti

danzatori Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo

disegno luci Antonio Rinaldi

costumi Elena Rossi

produzione Zebra

coproduzione Santarcangelo Festival

con il sostegno di MIBACT

foto Fabio Sau

progetto realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia – progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K.

residenze artistiche ARTEFICI – Artisti Associati di Gorizia, Klap – Maison Pour la danse Marsiglia, Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, Centro di Residenza Armunia/CapoTrave Kilowatt, L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale: Centro di Residenza Emilia-Romagna, Dansstationen, Danscentrum Syd, Skånesdansteater Malmö Svezia

CollaborAction#4 2018/2019 in collaborazione con festival, rassegne e stagioni a cura di Anticorpi, Ater, Interplay, Piemonte Dal Vivo, Amat, Arteven, Teatro Comunale di Vicenza, Artedanzae20, Teatro Pubblico Pugliese, C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Armunia, FTS Onlus spettacolo selezionato a NID Platform 2019 e finalista a Premio Rete Critica 2019

vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019 per “il riconoscimento di un percorso artistico maturo e significativo, dove la ricerca e l’osservazione dei comportamenti umani sono finalizzate a riscoprire la bellezza e l’unicità di ogni singola persona, con uno sguardo profondamente empatico e libero da pregiudizi”

Graces – Premio Danza & Danza 2019 come migliore spettacolo italiano – è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica. Le 3 figlie di Zeus -Aglaia, Eufrosine e Talia- erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità.  In scena i tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi che ama definirsi “autrice del corpo”, perché la sa poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, credule ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts.

Negli ultimi 10 anni Silvia Gribaudi si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo.

Graces si è realizzato grazie allo sguardo registico e visivo di Matteo Maffesanti (regista, formatore e videomaker) che ha seguito con Silvia Gribaudi tutto il processo artistico che si è sviluppato con tappe di lavoro che comprendevano laboratori con cittadini sui materiali coreografici.

SILVIA GRIBAUDI

Nata a Torino, Silvia Gribaudi è un’artista e coreografa il cui linguaggio attraversa arti performative, danza e teatro, focalizzando la propria ricerca sul corpo e sulla relazione con il pubblico. La sua poetica si avvale di una ricerca costante di confronto e inclusione con il tessuto sociale e culturale in cui le performance si sviluppano. Il suo linguaggio artistico nasce dall’incontro tra danza e ironia cruda ed empatica. Nel 2009 crea A corpo Libero, con cui vince il Premio pubblico e giuria per la Giovane Danza d’Autore, viene anche selezionato da Aerowaves Dance Across Europe, alla Biennale di Venezia, al Dublin Dance Festival, Edinburgh Fringe Festival, Dance Victoria Canada e al Festival Do Disturb a Palais De Tokyo di Parigi e a Santarcangelo Festival. Dal 2013 al 2015 si concentra sul corpo e la nudità e comincia creando performance quali: The film contains nudity e What age are you acting? – Le età relative (progetto Act your age). Nel 2017 è selezionata in Italia tra i coreografi del Network ResiDance Anticorpi XL 2017. Nel 2016 e 2017 è regista e coreografa di tre diverse performance (My Place, Felice e R. OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi) dove il corpo del performer diventa protagonista, attraverso la propria identità espressiva. Nel 2017 debutta a Vancouver, Canada, in una coproduzione italo-canadese con Tara Cheyenne dal titolo Empty. Swimming Pool e R. OSA è finalista al premio Ubu e al premio Rete Critica. Nel 2019 debutta con lo spettacolo Graces progetto vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019 e Premio Danza & Danza 2019 come migliore spettacolo italiano, e con la performance Humana Vergogna (per cui cura la coreografia), parte del progetto La Poetica della Vergogna di Fondazione Matera Capitale della Cultura 2019 e #Reteteatro41.