˃ ore 20 TEATRO CECCHETTI
YOY PERFORMING ARTS > CANTIERE APERTO PER TI RICORDI IL FUTURO?
progetto di residenza
˃ ore 21 TEATRO ROSSINI
RIVA & REPELE > DEAR SON,
progetto di residenza, anteprima nazionale
˃ ore 22.30 TEATRO ANNIBAL CARO
DEWEY DELL > LE SACRE DU PRINTEMPS
CANTIERE APERTO PER TI RICORDI IL FUTURO?
ispirato a C’è troppa luce per non credere nella luce di Valerio Berruti
ideazione YoY Performing Arts
coreografia e danza Emma Zani e Roberto Doveri
musiche Timoteo Carbone
costumi Hache Official
con il sostegno di Intercettazioni Centro di Residenza Artistica della Lombardia / Circuito CLAPS e Derida Dance Company
in collaborazione con Scenario Pubblico Centro di Rilevante Interesse Nazionale
AMAT / Civitanova Danza
progetto di residenza nell’ambito di
RAM Residenze artistiche marchigiane
finanziate dalla Regione Marche e dal MiC
Progetto finalista di DNAPPUNTI COREOGRAFICI 2024
In un futuro possibile, inginocchiati in cerchio in un campo indefinito e in attesa di un ritorno alla vita, un gruppo di bambini si anima in una danza. Da questa immagine, ispirata alla mostra personale di Berruti “c’è troppa luce per non credere nella luce” (Belgrado 2011), il nostro progetto prende vita. “Ti ricordi il futuro?” nasce dall’idea di esplorare le molteplici possibilità interpretative del futuro e dell’utopia, intesi come spazi in cui speranze, ideali, incertezze e paure si intrecciano e affiorano nella vita degli uomini, per diventare tracce di pensieri dimenticati. L’utopia, rappresentazione fantastica, è qualcosa di fragile e prezioso, ma anche di fondamentale importanza per la nostra immaginazione e il nostro sguardo verso ciò che verrà. La figura umana, di fronte al futuro, si trova in uno stato di sovrapposizione di potenziali. Scrutare, aspettare, immaginare che “tutto possa ancora avvenire” è il materiale poetico che andrà a definire le qualità drammaturgiche della performance. Così, sono infiniti gli immaginari possibili dei nostri “futuri possibili” e infinite le vie di luce e speranza che aspettano di essere riempite di colori e domande, di strutture e racconti.
“Ti ricordi il futuro?” si propone come prima narrazione di un progetto modulare dalla natura multiforme e prevede l’incontro di diverse discipline artistiche, tra cui danza, musica e arti visive, per creare un’esperienza multisensoriale e coinvolgente. Il nostro progetto nasce da un contesto interdisciplinare, in cui diversi linguaggi artistici si incontrano per i loro aspetti complementari. Parte centrale della nostra pratica artistica è di sviluppare una ricerca che si concentra e si interroga anche su spazi compositivi ed espressivi congiunti, olistici.
YOY PERFORMING ARTS
Compagnia fondata nel 2021 da Emma Zani, Roberto Doveri e Timoteo Carbone, il progetto fonde danza, musica e arte visiva, alla ricerca di contaminazioni e nuove forme espressive. Con le sue creazioni YoY è vincitore di premi e riconoscimenti tra cui Anghiari Dance Hub 22, Crossing the Sea e Danza Urbana (Network Anticorpi XL) con la creazione Fiori assenti.
Con il progetto Inesorabilmenteunavia YoY viene selezionato tra gli artisti della Vetrina della giovane danza d’autore eXtra 2023 e vince il premio Prospettiva Danza Teatro (Padova) e il secondo premio della competizione ICC Linkage Bulgaria. Negli anni la compagnia vince anche un bando per la Valorizzazione culturale della Reggia di Caserta e realizza musiche e coreografia per un docu-film di LVMH/Masoni. Nel 2023 coreografa per l’Opera Song of the Dark Forest per Scapino Ballet (Rotterdam) e viene selezionato per Prove d’Autore 2023. Nel 2024 YoY vince il bando ACASA di Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza per un programma di residenze biennale in cui svilupperà il suo nuovo lavoro che debutterà nel 2025.
Le creazioni di YoY sono state rappresentate in festival nazionali e internazionali tra cui Festival Ammutinamenti, Face OFF Festival, Festival Fabbrica Europa, FuoriFormato Festival, Programmazione Korper, Effetto48, Foligno Danza Festival, RAAA Performing Arts Festival, Meccaniche della Meraviglia, TanzNetzDresden, Festival Nutida, Festival Danza in Rete, Florence Dance Festival, Rassegna Quasi Solo, Mosaico Interplay, En Knap Group, Lugar Futuro Festival.
DEAR SON,
coreografia Simone Repele & Sasha Riva
interpreti Anne Jung, Sasha Riva, Simone Repele
musiche Gino Paoli, Claudio Villa, Fabrizio de Andrè, Ólafur Arnalds, Arvo Pärt
disegni nel video Gu Jiajun (con aiuto di Adèle Vettu)
disegno luci Alessandro Caso
produzione Riva & Repele, Le Voisin
co-produzione con Orsolina 28, Centre des Arts Geneve, Romaeuropa Festival, Daniele Cipriani Entertainment
distribuzione Daniele Cipriani
Nessun genitore dovrebbe seppellire il proprio figlio. Eppure è una realtà condivisa dalle famiglie di tutto il mondo. La perdita di un figlio cambia improvvisamente la percezione del tempo. Lo spettacolo racconta una storia di separazione, speranza e memoria che trascende le barriere del tempo e dello spazio. Lo spettacolo presenta una famiglia composta da madre, padre e figlio, dove quest’ultimo è costretto a partire per la guerra. Utilizzando la danza per rappresentare i diversi periodi della vita di una famiglia, questo spettacolo offre una riflessione sul passato, sul presente e sul futuro. Questi tre punti nel tempo si mescolano e si confondono nel corso della performance. Lo spettacolo inizia con un flashback di un ritratto di famiglia. Il passato illustra i sogni e i progetti di una vita. Il presente, invece, sembra congelato e immobile. Il dolore è silenzioso. Nel futuro, i genitori continuano a vivere con il ricordo del figlio perduto. Dear son, è un’esperienza artistica che invita il pubblico a riflettere sulla fragilità della vita e sulla forza dell’amore familiare, anche nei momenti più bui della storia. In una società contemporanea segnata dalla persistenza della guerra e delle sue conseguenze, questo spettacolo vuole creare uno spazio di riflessione in cui l’amore e la memoria trascendono la morte.
Dear son, è uno spettacolo di danza che esplora l’incommensurabile dolore provato dai genitori di fronte alla perdita del proprio figlio nel contesto della guerra. Il nostro intento è quello di creare un’esperienza artistica che trascenda le parole per comunicare la complessità delle emozioni legate a questa esperienza universale. Attraverso un movimento fluido, espressivo e potente, vogliamo illustrare l’amore incondizionato tra genitore e figlio. Vogliamo esplorare come l’amore e la memoria possano aiutare a superare una simile tragedia. Le scenografie e i costumi saranno minimalisti per permettere ai movimenti e alle emozioni dei danzatori di essere al centro della scena. Lo spettacolo sarà accompagnato da una colonna sonora accuratamente selezionata per aumentare l’impatto emotivo. Per creare un’esperienza artistica personale e coinvolgente, abbiamo scelto di integrare una colonna sonora composta da artisti italiani emblematici del tempo di guerra come Gino Paoli, Claudio Villa e Fabrizio de Andrè, mescolati a composizioni più contemporanee e minimaliste di Ólafur Arnalds e Arvo Pärt. I loro repertori creano paesaggi sonori che attraversano le epoche. Ci auguriamo che Dear son, tocchi il pubblico mettendolo in contatto con il proprio patrimonio familiare.
Riva & Repele è un’associazione artistica fondata da Simone Repele e Sasha Riva a Ginevra nel 2020. Hanno sentito subito il bisogno di esprimersi in modo originale e creativo collaborando insieme. La sinergia creativa di questa collaborazione è stata una costante fonte di ispirazione, con ogni danzatore che portava la propria prospettiva e sensibilità artistica. Hanno sentito il bisogno di iniziare a costruire il proprio ambiente per circondarsi di artisti che li ispirassero e li aiutassero a crescere. I lavori coreografici di Sasha e Simone sono radicati in un aspetto teatrale forte, sensibile e poetico. Le immagini stilizzate sono legate da un vocabolario neoclassico e contemporaneo e da una gestualità potente. In Italia, collaborano con l’agenzia di danza Daniele Cipriani Entertainment, creando ed esibendosi nelle serate di Daniele Cipriani e nelle proprie produzioni. Definiti i “Poeti della Danza”, hanno presentato il loro primo balletto intero Lili Elbe Show, che ha già fatto tappa in diversi teatri in Svizzera, Spagna e Italia durante una lunga tournée nella stagione 2022/23. Nel 2021 sono stati l’unica compagnia straniera selezionata dal Centro Coreografico Canal di Madrid e recentemente sono stati nuovamente programmati dal prestigioso Festival Madrid en Danza.
Riva & Repele hanno avuto l’opportunità di presentare il loro lavoro La Jeune Fille et Les Morts al Noverre Gesellschaft 2022, la rinomata piattaforma coreografica del Balletto di Stoccarda. Inseguito alla loro esibizione, la direzione della compagnia ha deciso di includere la loro coreografia nel repertorio dello Stuttgart Ballet per la stagione 2024/2025. Dal 2022 lavorano con il regista Damiano Michieletto. Con lui hanno creato l’opera Mass di L. Bernstein per l’Opera di Roma, presentata in anteprima al Festival di Caracalla. Sasha e Simone hanno recentemente creato per la candidatura della città di Roma all’Expo 2030, esibendosi al fianco dell’ex star dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato.
LE SACRE DU PRINTEMPS
concept e regia Dewey Dell
musica originale Igor Stravinsky
con Filippo Babini, Agata Castellucci, Teodora Castellucci, Alberto “Mix” Galluzzi, Francesca Siracusa
coreografia Teodora Castellucci
assistenza alla coreografia e produzione Agata Castellucci
dramaturg, disegno luci e scena Vito Matera
esecuzione musicale registrata MusicAeterna diretta da Teodor Currentzis
suoni Demetrio Castellucci
costumi Dewey Dell, Guoda Jaruševičiūtė
tecnico del suono Alessio Ruscelli
realizzazione costumi e oggetti di scena Carmen Castellucci, Dewey Dell, Plastikart studio
realizzazione scena Laboratorio scenografia Pesaro di Lidia Trecento
produzione Dewey Dell
coproduzione progetto RING [da Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia Bolzano Danza – Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts, Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale], Macalester College / Dipartimento di Teatro e Danza, BIT Teatergarasjen partner associato Lavanderia a Vapore – Fondazione Piemonte dal Vivo con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e di Societas, Teatro Comandini
si ringrazia Paolo Barbero, Andrea “Duna” Scardovi
In ogni metamorfosi e grande cambiamento dell’essere umano, la morte è sempre al fianco della vita, manifestandosi come un rito di passaggio o di rivoluzione interiore. Nel mondo animale e vegetale la compresenza di vita e morte diviene ancora più letterale; spesso la morte fa parte del processo fecondativo e la vita pullula sulle carcasse decomposte. Soprattutto nel mondo degli insetti, dei semi e delle muffe la morte è una presenza espansa: la morte è un invito alla vita. La rigenerazione ciclica delle stagioni e della fecondità della terra non sono un percorso lineare, ma lo sconquasso di tutti gli elementi. La primavera è il periodo di massimo turbamento e il terrore dell’esistenza si fonde alla gioia vertiginosa dell’esserci.
DEWEY DELL
Compagnia di danza e performing arts italiana attiva dal 2006 è ora composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera e dal musicista Demetrio Castellucci. La ricerca coreografica, spesso ispirata dalle immagini della storia dell’arte e dai comportamenti del regno animale, ha intrapreso un percorso di confronto sfrontato con archetipi e telai narrativi tratti dall’antichità. La volontà è quella di trasformare il modello antico in un calco per il riversarsi di una sostanza attuale e nuova.
Dewey Dell ha creato lavori di danza che intersecano forme d’arte diverse, portando avanti linee di sperimentazione nella performance musicale, nella video art e nell’arte visiva. Nel 2023 la compagnia ha creato le coreografie per l’opera lirica Macbeth di Giuseppe Verdi, presentata all’Aalto Theatre di Essen in Germania, sotto la regia di Emily Hehl. Dewey Dell nei suoi lavori ha collaborato con numerosi artisti tra cui il fumettista Yuichi Yokoyama, il direttore teatrale Kuro Tanino, la graphic designer Clio Casadei, il musicista Massimo Pupillo (Zu), il vocalist Attila Chsihar (Mayhem), lo scultore Matteo Lucca, il collettivo di installazioni audiovisive Transforma. Dal 2006 Dewey Dell ha prodotto numerosi lavori, tra questi lo spettacolo Sleep technique – A Response to the Chauvet Pont d’Arc Cave (2017) è stato nominato per la coreografia al prestigioso Der Faust Theaterpreis in Germania, Le Sacre du Printemps (2023) ha vinto il premio Danza&Danza come “produzione italiana” del 2023. Gli spettacoli sono stati presentati in tutto il mondo e in contesti molto diversi tra loro: Arts House e Melbourne festival in Australia, Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis e Palais de Tokyo a Parigi, La Biennale Danza di Venezia, Wesleyan University e Macalester College negli USA, Mime Festival al Barbican di Londra, Cabaret Voltaire a Zurigo, A l’Arme Festival a Berlino, Steirischer Herbst a Graz, BIT Teatergarasjen a Bergen, Save Party/Arma 17 a Mosca e il Khidi a Tbilisi per nominarne solo alcuni.
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