˃ ore 17.30 e ore 19.30 SPAZIO MULTIMEDIALE SAN FRANCESCO OP.22 NO. 2

˃ ore 20 TEATRO ANNIBAL CARO U. [UN CANTO]

˃ ore 21.30 e ore 23 SPAZIO MULTIMEDIALE SAN FRANCESCOSAVE THE LAST DANCE FOR ME

@ph Andrea Macchia

OP. 22 NO. 2

di Alessandro Sciarroni

con Marta Ciappina

musica Jean Sibelius [Op. 22 No. 2, Tuonelan joutsen]

costumi Ettore Lombardi

cura, promozione e sviluppo Lisa Gilardino

produzione esecutiva Chiara Fava

cura tecnica Valeria Foti

commissione Festival Bolzano Danza | Tanz Bozen

produzione MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale, Corpoceleste_C.C.00# in coproduzione con Festival Bolzano Danza | Tanz Bozen con il sostegno di NOI Techpark Südtirol/Alto Adige

Op. 22 No. 2 nasce da un’idea di Emanuele Masi nell’ambito della rete Swans never die

un progetto di Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la Danza (Piemonte dal Vivo – Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo, Coorpi, Didee Arti e Comunicazione, Mosaico Danza, Zerogrammi), Operaestate Festival Veneto e Centro per la Scena Contemporanea CSC Bassano del Grappa, Triennale Milano Teatro, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Festival Bolzano Danza – Fondazione Haydn, Gender Bender Festival, Memory in Motion. Re-Membering Dance History (Mnemedance) – Università Ca’ Foscari Venezia, DAMS – Università degli Studi di Torino

Op. 22 No. 2 è un solo di Alessandro Sciarroni creato per Marta Ciappina, danzatrice con la quale il coreografo collabora da diversi anni. Commissionato dal Festival Bolzano Danza, l’opera è ispirata al poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius Il cigno di Tuonela, basato sul poema epico Kalevala della mitologia finlandese.

Alessandro scrive una figura femminile agghindata di piume affilate e dotata di unghie limate. Eppure, nascosti dal luccichio di un presunto vigore, gli occhi appaiono ridotti a una sottile fessura, l’eloquio zoppicante al cospetto della morte, la pelle tremolante. Non sono forse io? Ex bambina che ha ridicolizzato la vita sfidando gli eventi con frecce purple. Lo scrittore si avvicina, comprende e non teme. La felicità è afferrata. Grazie. Marta

U.

di Alessandro Sciarroni

con Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo

Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli

casting, direzione musicale, training vocale Aurora Bauzà & Pere Jou

casting, consulenza drammaturgica, training fisico Elena Giannotti

styling Ettore Lombardi

disegno luci e cura tecnica Valeria Foti

cura, consiglio e sviluppo Lisa Gilardino

amministrazione e produzione esecutiva Chiara Fava

casting, relazioni stampa e comunicazione Pierpaolo Ferlaino

social media Giulia Traversi

produzione Corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale

coproduzione Progetto RING [Festival Aperto – Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Bolzano Danza, Fondazione Haydn, FOG Triennale Milano Performing Arts, Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale], CENTQUATRE – PARIS, Festival D’Automne à Paris, Snaporazverein, Maison de la Musique de Nanterre e partner in via di definizione

in collaborazione con Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa con il supporto di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels

U. è una performance musicale, un concerto, la cui drammaturgia, curata da Alessandro Sciarroni con Aurora Bauzà e Pere Jou, è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri.

Per l’occasione l’artista mette assieme un nuovo gruppo di interpreti. Attraverso un accurato processo di ricerca e selezione, nasce un coro di sette cantanti con formazione ed esperienze vocali molto diversificate. La prima intuizione sulla ricerca nasce grazie a una commissione della Fondazione Cartier che invita l’artista nel Novembre 2022 a co-curare una delle sue Soirées Nomades. In questa occasione, dieci cori folkloristici provenienti da diverse nazioni si esibiscono negli spazi espositivi della Triennale di Milano eseguendo canti tradizionali che parlano di amore, natura,

esilio e resistenza. L’artista rimane particolarmente colpito dal repertorio dei due gruppi italiani invitati: il coro maschile “Voci dalla Rocca” e quello misto dei giovanissimi “Piccoli Cantori della Brianza”.

Questa musica d’ispirazione popolare affonda le radici nel secolo scorso, nonostante alcuni dei compositori che s’inscrivono in questo genere siano ancora attivi, come Renzo Bertoldo, Piercarlo Gatti e Bepi de Marzi. Un altro elemento di fascinazione nei programmi di questi cori è il fatto che l’elemento popolare si possa fondere, a volte, con quello cantautorale. Come nel caso di “Dolce sentire” di Riz Ortolani che è allo stesso tempo colonna sonora del film di Franco Zeffirelli Fratello Sole, Sorella Luna, e canto religioso.

In U. l’alternanza tra canti corali e silenzio dà corpo a una coreografia di voci: un inno di gioia, speranza e amore, una sfida (quasi) impossibile?

@Passages Transfestival edition 2023

SAVE THE LAST DANCE FOR ME

invenzione Alessandro Sciarroni

con Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini

collaborazione artistica Giancarlo Stagni

musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)

abiti Ettore Lombardi

direzione tecnica Valeria Foti

tecnico di tournée Cosimo Maggini

promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino

amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava

comunicazione Pierpaolo Ferlaino

produzione corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale

coproduzione Santarcangelo Festival, B.Motion, Festival Danza Urbana

Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE – PARIS e della Triennale Milano Teatro 2022-2024

In Save the last dance for me Alessandro Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata. Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra.

Il lavoro nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita a questa antica tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando la danza era praticata in Italia solo da 5 persone in tutto. Per questa ragione, il progetto è composto da una performance eseguita dai due danzatori e da una serie di workshop volti a diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.

ALESSANDRO SCIARRONI

Artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts, con una formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori partono da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, facendo ricorso ad un impianto teatrale, e sono ospitati in festival, musei e spazi non convenzionali, in tutta Europa, Nord America, Sud America e Asia. Nelle sue creazioni coinvolge artisti provenienti da diverse discipline, facendo proprie le tecniche della danza, del circo o dello sport. I suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Nel 2019 gli viene assegnato il Leone d’Oro alla carriera per la Danza.