FESTIVAL NEL FESTIVAL

Sabato 15 luglio dalle 17

˃ ore 20 PIAZZA XX SETTEMBRE SPEEED

˃ ore 21 TEATRO CECCHETTI CANTIERE APERTO PER DO AROUND THE WORLD

˃ ore 22 TEATRO ANNIBAL CARO OPUS [prima ed esclusiva regionale]

˃ ore 23 GIARDINO DELLA PINACOTECA CIVICA M. MORETTI IF YOU WERE A MAN

SPEEED

idea Parini Secondo x Bienoise

con Sissj Bassani, Camilla Neri, Martina Piazzi, Francesca Pizzagalli

musica Alberto Ricca | Bienoise

coreografia Parini Secondo, liberamente ispirata a contenuti online

in collaborazione con La Boutique dell’Autoradio Bologna Finizio Power Team Bologna, Audiogamma Hi-Fi Trento con il supporto di Mastronauta Omegna (VCO), Comune di Verbania Fondazione Comunitaria VCO, Nexus Factory Bologna

ringraziamenti speciali a Andrea Ruschetti, Riccardo Brezza (Comune di Verbania), Scoppiati Racing Team (Verbania), MIGMA Collective, Centro Commerciale Le Isole (Gravellona Toce, VB), Giostra Esagerata F.lli Uga

progetto selezionato alla Vetrina della giovane danza d’autore eXtra – azione del Network Anticorpi XL e sostenuto da Dancescapes progetto promosso da Danza Urbana con il sostegno di MiC e il supporto di h(abita)t”

[prima ed esclusiva regionale]

Speeed è un progetto coreografico e musicale ideato da Parini Secondo e Alberto Ricca/Bienoise, ispirato al fenomeno della Para Para e dell’Eurobeat, diffusosi negli anni 90 nei club di Tokyo. La Para Para è uno stile di danza caratterizzato da un’estetica coloratissima e gesti iper-dinamici. La sua peculiarità sono i movimenti delle braccia che descrivono la sovraeccitazione caffeinica della musica Eurobeat attraverso complesse combinazioni gestuali ispirate all’animazione giapponese. In origine, gli appassionati apprendevano le sequenze attraverso l’acquisto di tutorial in VHS oppure direttamente nei club, dove gli esperti insegnavano le nuove coreografie al pubblico prima di una serata; attualmente, l’archiviazione digitale le ha rese reperibili anche online, dove già risiede la ricerca di Parini. Il metodo sviluppato dal collettivo consiste nella costruzione di un database di coreografie ricavate da video-tutorial, studiate dalle danzatrici individualmente seguendo una scaletta comune: Speeed prende forma adattando queste sequenze coreografiche dell’epoca alla musica originale scritta da Alberto Ricca/Bienoise.  Speeed è un lavoro mimetico perché copia fedelmente la sua fonte d’ispirazione: le danzatrici in scena stimolano ad agire, uno schiaffo a 160 bpm lancia in una centrifuga di puro e genuino entusiasmo dove automobili da tuning suonano dell’Eurobeat a volume altissimo.

CANTIERE APERTO PER DO AROUND THE WORLD

idea Parini Secondo

con Sissj Bassani, Martina Piazzi

coreografia Parini Secondo, liberamente ispirata a contenuti online

suono e partiture Alberto Ricca/Bienoise

luce Bianca Peruzzi

costumi e intrecci Giulia Pastorelli

corde MarcRope Milano

organizzazione Margherita Aplini

produzione Nexus Factory, supportER in collaborazione con AMAT

residenza artistica realizzata nell’ambito di ResiDance luoghi e progetti di residenza per le creazioni coreografiche

azione del Network Anticorpi XL con il supporto di parsec Bologna, ORA (Sondrio, IT) Magdalena Oettl, KOMMA Production (Copenhagen, DK), ERASMUS+ program

il Cantiere aperto è realizzato nell’ambito di RAM Residenze Artistiche Marchigiane progetto di residenza finanziato da MiC e Regione Marche

[prima ed esclusiva regionale]

Perseguendo nella ricerca online che trova una sua traduzione fisica e corporea, Parini Secondo si riavvicina al mondo del gioco, affascinato dal salto della corda sia come pratica atletica che come elemento ritmico: nel salto della corda, musica e atletismo vanno mano nella mano (K. Gaunt).

Consideriamo le parole di Gaunt come un punto di partenza per riavvicinare il corpo alle pratiche musicali, partendo dai ritmi tipici dei giochi della nostra infanzia per costruire una partitura coreografica per due saltatori e un musicista in cui corpo e corda sono un’unica tecnologia sonora. Insieme alle tecniche di salto, vengono evocate dalla memoria collettiva filastrocche e handclapping games, pratiche ludiche infantili e femminili che guidano ancora oggi il nostro ascolto quotidiano, riflettendo quei ritmi incarnati che l’ascolto massivo e commerciale ha tentato di separare dal corpo. Parini ricollega suono e corpo, voce e movimento, corde e mani.

Il nostro interesse per il salto della corda parte da questa potente unione tra l’atleta e il bambino, due figure eroiche che, insieme al poeta, condividono uno stretto rapporto con la morte (Furio Jesi 1958). La costruzione coreografica non è altro che la somma di esercizi e giochi eseguiti in un contesto ritmico – e ovviamente spaziale – in cui l’attenzione non è virtuosa, ma sottile. La sottigliezza è data dal misterioso rapporto tra allenamento, gioco e performance, tra intimità fisica, abbandono e sguardo dell’osservatore.

OPUS

coreografia Christos Papadopoulos

musica Johan Sebastian Bach

editore musicale Kornilios Selamsis

danzatori* Maria Bregianni, Georgios Kotsifakis, Danae Pazirgiannidi, Amalia Kosma

luci Miltiadis Athanasiou, Christos Papadopoulos

costumi Claire Breiswel

*il cast potrebbe subire variazioni

[prima ed esclusiva regionale]

Opus è uno spettacolo basato sulla musica classica. La parola “classico” deriva dalla parola latina “classicus” e dalla parola greca “κλασικός” e descrive una composizione che viene prodotta secondo i principi e gli ideali delle antiche culture greca e romana. La musica classica descrive spesso una forma “superiore” di composizione musicale (opus) caratterizzata da una struttura rigorosa e da una complessità artistica.

L’obiettivo tematico di questa performance è studiare questa struttura e presentarla visivamente sul palcoscenico, indagare le regole centrali della musica strumentale e come queste regole si applicano in una forma d’arte completamente diversa che è la danza. Il corpo diventa una versione visiva dello strumento musicale e la partitura musicale diventa la partitura fisica che detta la coreografia. A volte il corpo segue i ritmi, a volte le linee melodiche, a volte si concentra su un solo strumento musicale e a volte su due o più strumenti, in un modo che offre un nuovo codice per decifrare la composizione musicale. Una delle principali caratteristiche della musica classica è che essa consiste in melodie, linee e ritmi altamente complessi che creano un senso di narrazione e provocano la reazione sentimentale. Questa performance non si preoccupa di chiarire l’aspetto sentimentale della musica d’arte e il suo impatto psicologico sul pubblico. Al contrario, lo sforzo principale è che gli esecutori si stacchino dall’impatto sentimentale di una composizione musicale, resistano alla tendenza di interpretare la musica e considerino il pezzo musicale come una sofisticata serie di suoni che creano una logica armonica. È un tentativo di indagare la risposta automatica all’ascolto della musica.

IF YOU WERE A MAN

coreografia Mauro Astolfi

interpreti Lorenzo Capozzi, Mario Laterza, Mateo Mirdita, Alessandro Piergentili

musiche AAVV

disegno luci Marco Policastro

costumi Anna Coluccia

produzione Spellbound

direttore artistico Mauro Astolfi direttore generale Valentina Marini

con il contributo di Ministero della Cultura

coproduzione Attraversamenti Multipli e Armonie d’Arte Festival

[prima ed esclusiva regionale]

If you were a man è uno studio per quattro uomini su una profonda riprogrammazione dell’ascolto. Se i suoni prodotti dai movimenti, dai respiri, potessero sempre essere decodificati in tempo utile alcune cose potrebbero essere evitate, potrebbero non accadere e si potrebbe imparare ad ascoltare efficacemente un corpo che non parla. La meraviglia di un dialogo silenzioso porta con sé risultati inaspettati… anche i piccoli rumori e le strategie del corpo possono dichiarare in anticipo un imminente conflitto. Il rifiuto, il sospetto, la diffidenza, l’amore o la paura, non sempre sono comunicati in tempo utile per poter intervenire, per poter accogliere un’informazione preziosa sugli altri.

MOMIX

BACK TO MOMIX

Mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre ore 21.15

Teatro Rossini in festa!

fondatore e direttore artistico Moses Pendleton

[prima ed esclusiva regionale]

Conosciuta in tutto il mondo per i suoi spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, Momix è una compagnia di ballerini-illusionisti diretta da Moses Pendleton. Oltre a esibirsi sui palcoscenici di tutto il mondo, i Momix hanno lavorato nel cinema e in televisione, apparendo di recente in uno spot pubblicitario nazionale per la biancheria intima di Hanes e in una pubblicità mirata che è stata presentata in anteprima durante la messa in onda della 67° edizione dei Golden Globe Awards. Con esibizioni nella serie Dance in America della PBS, Antenne II in Francia e la televisione RAI italiana, il repertorio della compagnia è stato trasmesso in 55 paesi. Unendosi all’Orchestra Sinfonica nella creazione di Pictures at an Exhibition di Mussorgsky, vincitore di un International Emmy per the Best Performing Arts Special, la performance della compagnia è stata distribuita su laser disc da Decca Records. Momix è apparso anche in Imagine, uno dei primi film IMAX 3-D ad essere distribuito nelle sale IMAX di tutto il mondo. I ballerini dei Momix, Cynthia Quinn e Karl Baumann, sotto la direzione di Moses Pendleton, hanno interpretato il ruolo di “Bluey” nel film FX2 e White Widow, co-coreografato da Moses Pendleton e Cynthia Quinn, è apparso nel film di Robert Altman, The Company. Partecipando all’Omaggio a Picasso a Parigi, Momix è stato anche selezionato per rappresentare gli Stati Uniti presso il Centro Culturale Europeo di Delfi.

Con il supporto del Centro Culturale delle arti di Scottsdale in Arizona, Pendleton ha creato Bat Habits per celebrare l’apertura del nuovo centro di allenamento primaverile dei San Francisco Giants a Scottsdale. Momix ha collaborato con aziende come Fiat e Mercedes Benz, esibendosi alla celebrazione del centenario della Fiat a Torino, in Italia, e al Salone Internazionale dell’Auto della Mercedes Benz a Francoforte, in Germania. Con nient’altro che luci, ombre, oggetti di scena e il corpo umano, Momix stupisce il pubblico in cinque continenti per più di 40 anni.

LAURA GAZZANI

CANTIERE APERTO PER ENRICO

Domenica 6 agosto ore 21.30

Teatro Annibal Caro

progetto, regia e coreografie Laura Gazzani

con Nicolò Giorgini, Francesca Rinaldi, Laura Gazzani

accompagnamento artistico Aurelio Di Virgilio

produzione Zerogrammi

il Cantiere aperto a è realizzato nell’ambito di RAM Residenze Artistiche Marchigiane

progetto di residenza finanziato da MiC e Regione Marche

Enrico è uno spettacolo per tre danzatori in scena e che si ispira alla figura di Enrico Cecchetti, noto ballerino e maestro di balletto italiano, creatore del noto metodo che porta il suo nome. La tecnica e i virtuosismi del suo metodo diventano strumenti di ricerca e studio per accedere alla vulnerabilità dei performer che rivelano, inevitabilmente, in scena il loro lato umano. L’attimo in cui all’interprete è richiesto in contemporanea di creare armonia fra i muscoli, concentrarsi, gestire il peso, coordinare il respiro, è un istante fragile e affascinante in cui possono comparire le imperfezioni, le sbavature, ed è in quel momento che il performer rivela – per un breve istante – agli occhi di chi guarda il proprio lato “umano”.

Enrico desidera creare un’esperienza condivisa fra il pubblico e i performer, facendo emergere l’interprete nel suo lato “umano” e non solo come perfetto esecutore, tentando di creare un canale empatico e di comunicazione con il pubblico che a sua volta, attento alla vulnerabilità del momento, potrebbe sentirsi parte integrante di ciò che sta accadendo in scena.

Come interprete e come autrice ho sempre nutrito una forte fascinazione per la metodologia in generale perché credo che, nell’esecuzione del virtuosismo della tecnica stessa, si celi il lato umano di chi la pratica. Grazie a Enrico vorrei approfondire la ricerca autoriale iniziata con il mio precedente lavoro, Walter, che si rifà ad una domanda per me importante: quale il rapporto fra la scena e il pubblico? Il mio desiderio, con questo nuovo lavoro, è quello di rompere la quarta parete e creare un unicum fra pubblico e performer; la luce è uniforme in tutto lo spazio e il suono viaggia come ad onde continue dalla platea al palcoscenico e viceversa. Laura Gazzani

COMPAÑÍA ANTONIO GADES

CARMEN

Venerdì 4 agosto ore 21

Arena Sferisterio di Macerata

DANZA ALL’OPERA

un progetto di Macerata Opera Festival con Civitanova Danza Festival

spettacolo di danza liberamente ispirato all’opera di Prosper Merimée

drammaturgia, coreografia e luci Antonio Gades e Carlos Saura

musiche Antonio Gades, Antonio Solera, Ricardo Freire, Georges Bizet

Manuel Penella, José Ortega Heredia

scene Antonio Saura

Compañía Antonio Gades direzione artistica Stella Arauzo

FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana Coro lirico marchigiano Vincenzo Bellini

maestro del coro Martino Faggiani

direttore Miquel Ortega

interpreti vocali Tamari Kirakosova Rza Khosrvzade, Sergei Raschenko

in collaborazione con Accademia d’Arte lirica di Osimo

[prima ed esclusiva regionale]

Carmen è il terzo balletto narrativo di Antonio Gades e il primo lavoro scenico derivante dalla sua proficua collaborazione con il cineasta Carlos Saura.

Il balletto in un atto ispirato all’opera di Prosper Mérimée, creato nel 1983 al Théâtre de Paris rivoluzionò la visione generale del flamenco e Carmen di Antonio Gades continua ad affascinare, un successo decretato da più di 68.000 spettatori in vari paesi europei, in Asia e in Africa.

«Creata da Mérimée, resa eterna dalla musica di Bizet: questi due inscindibili lavori sono alla base della nostra opera – avevano spiegato Antonio Gades e Carlos Saura, che ne hanno curato drammaturgia, coreografia e luci. La nostra versione di Carmen è interamente ballata, la danza qui è protagonista assoluta, e per danza intendiamo ritmo, musica, movimento. Il nostro intento è stato quello di estrarre dalla nostra razza, dalle nostre caratteristiche, gli elementi che costituiscono Carmen, e per questo motivo abbiamo utilizzato il ballo e il canto flamenco, non tralasciando tuttavia la meravigliosa partitura di Bizet, che anzi ci è servita da contrappunto».

Scomparso nel 2004, Antonio Gades è stato uno dei grandi protagonisti del panorama teatrale europeo del XX secolo ricordato anche perché ha cercato, con le sue creazioni, di approfondire la cultura spagnola, colta e popolare, riuscendo a fare del flamenco un’arte drammatica.

DANZARE CIVITANOVA

ATMOSFEROLOGIA

VEDUTA > CIVITANOVA

Lo spettacolo si fruisce in cuffia per un massimo di 30 spettatori a turno (ore 12, ore 15 e ore 18), le cuffie sono da ritirare presso il Teatro Cecchetti da mezz’ora orima prima di ogni turno

di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch

coreografia Michele Di Stefano

musica Lorenzo Bianchi Hoesch

cast variabile Biagio Caravano, Roberta Mosca, Laura Scarpini, Sebastiano Geronimo

management Carlotta Garlanda con Silvia Parlani

distribuzione Jean-François Mathieu

sistema audio LEM International – Silentsystem in collaborazione con Ornithology

produzione mk/KLm in collaborazione con Fuoriprogramma festival e AMAT con il sostegno di MiC

[prima ed esclusiva regionale]

Questo progetto è un formato modulare, con cast e durate variabili, dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano. Il pubblico fruisce la performance in cuffia, affacciato a un punto panoramico della città. Il punto di vista è ampio e può interessare spazi molto vicini e molto lontani, collegati tra loro dalla traccia sonora (registrata in olofonia con una forte impronta cinematografica) e dalla dislocazione dei performer. La veduta urbana viene trasformata dall’ascolto in un luogo che galleggia tra il presente e il possibile e lo spettatore si immerge in un paesaggio che non è più semplicemente ciò che gli si para davanti, ma – così come in una allegoria sacra – un concentrato di coincidenze e configurazioni che sembrano rimandare ad altro. Il reale è ora offuscato ora nitidamente messo a fuoco dal suono che presiede al potere immaginifico della visione e rende possibile la moltiplicazione dei dettagli in un luogo dalle coordinate immaginarie. Strani complotti e misteriose attività ridisegnano il qui e ora per rileggere l’urbanità attraverso posture e segni di un altrove, indagato da danze asciutte che possono essere molto vicine o lontanissime, all’orizzonte. Dentro e fuori. La danza è dunque letteralmente un punto di vista sul mondo che inscrive e afferma la figura nello spazio della comunità suggerendo allo stesso tempo una via di fuga.

NEL VOLGERSI INFINITO DELLE SUE ONDE

TEMPO INFRANTO

ideazione coreografica Simona Bucci, Roberto Lori

musica suonata dal vivo da Daniele Di Bonaventura

direzione artistica Simona Bucci / Roberto Lori

danzatori Luca Campanella, Isabella Giustina, Roberto Lori, Sara Orselli, Françoise Parlanti

produzione Compagnia Simona Bucci / Compagnia degli Istanti co-produzione DAP Festival, Pietrasanta in concerto

organizzazione Marika Errigo

segreteria organizzativa Claudia Sannazzaro

promozione e comunicazione E. Massimiliano Nocentini Cica con il contributo di MiC e Regione Toscana

[prima ed esclusiva regionale]

Nel volgersi infinito delle sue onde. Charles Baudelaire

Onde che portano a riva vetri levigati, rami e tronchi, detriti e tesori. Portano a riva immagini e nature ogni volta diverse, che si raccontano, insinuano, mischiano e dialogano con l’acqua e la terra per poi tornare, come le onde, indietro da dove sono venute mischiandosi all’acqua delle onde future come storie di orizzonti. Per l’evento di Civitanova Marche la danza sarà accompagnata dalla musica di Daniele di Bonaventura, in uno stimolante dialogo, scambio e complicità e in un susseguirsi di brani evocativi, in cui musica e danza dialogano e abitano uno scorcio di mare e la sua riva.

CIVITANOVA CHE DANZA

APPUNTI E VARIAZIONI SU LO SPIRITO FOLLETTO

DI CESARE CECCHETTI

Giovedì 20 luglio ore 21.30

Teatro Annibal Caro

con la partecipazione di

Accademia danza Swanilda diretta da Fiona Cecarini

Centro Culturale del Balletto diretto da Loretta Gamberini

Dragonfly art ballet school diretta da Manuela Recchi

Effort Danza diretta da Giosy Sampaolo

Laboratorio Danza Duepuntozero diretto da Sara Gagliardini

Spero varranno gli espedienti di cui fui obbligato servirmi ad ottenere l’amichevole e simpatico patrocinio de’ miei Concittadini. Cesare Cecchetti

Con queste parole Cesare Cecchetti, padre del celebre Enrico a cui Civitanova Danza è dedicato, firmava l’apertura del suo libretto di coreografia Lo spirito folletto che debuttò in occasione dell’apertura del Teatro Annibal Caro nel 1872. Con lo stesso spirito, oggi, a quasi 150 anni dal suo debutto, il Festival omaggia i Cecchetti invitando i giovani talenti della città a misurarsi con l’opera di cui il Maestro fu protagonista nel ruolo di Canido, lo spirito folletto.

Questo Ballo fantastico in cinque parti racconta la leggenda di un malefico genio che, invaghitosi della Principessa Alma, cerca di conquistarla con l’aiuto di streghe e sortilegi. La vicenda indaga il rapporto tra due mondi, quello del fantastico e quello del reale. Attraverso momenti corali abitati da creature sovrannaturali e intensi passi a due, la danza invita lo spettatore a esplorare il territorio del possibile.

JACOPO TISSI

PAST FORWARD_TRA PASSATO E FUTURO

Domenica 16 luglio ore 21.30

Villa Vitali di Fermo

danzatore Jacopo Tissi

con le star internazionali del balletto Polina Semionova, Alina Cojocaru, Ksenia Ovsyanick, David Motta Soares, Alejandro Virelles

coreografie Marius Petipa, Roland Petit, Christian Spuck, Yury Possokhov, George Williamson, Michel Descombey, John Neumeier, Alberto Alonso

produzione Art Works Production

[prima ed esclusiva regionale]

PROGRAMMA

RAYMONDA

PAS DE DEUX

danzatori Jacopo Tissi, Polina Semionova

coreografia Marius Petipa

musica Aleksandr Konstantinovič Glazunov

CARMEN

PAS DE DEUX

danzatori Ksenia Ovsyanick, David Motta Soares

coreografia Alberto Alonso

musica George Bizet

PARADISO

ASSOLO

danzatore Jacopo Tissi

coreografia Yuri Possokhov

musica Ennio Morricone

A MIDSUMMER NIGHT’S DREAM

PAS DE DEUX

danzatori Alina Cojocaru, Alejandro Virelles

coreografia J. Neumeier

musica Felix Mendelssohn Bartholdy

CLAY AND DIAMONDS

PAS DE DEUX

danzatori Ksenia Ovsyanick, David Motta Soares

coreografia George Williamson

musica Calmdown

SOSPIRI DAL BALLETTO ORLANDO

PAS DE DEUX

danzatori Jacopo Tissi, Polina Semionova

coreografia Christian Spuck

musica Edward Elgar

LA MUERTE DE UN CISNE

ASSOLO

danzatore Alejandro Virelles

coreografia Michel Descombey

musica Elaboración sobre la original de Camille Saint-Saëns

ARLESIENNE SUITE

PAS DE DEUX

danzatori Jacopo Tissi, Alina Cojocaru

coreografia Roland Petit

musica George Bizet

FINALE

tutta la compagnia

“Tra passato e futuro la danza si evolve, emoziona con la bellezza e la purezza della sua forma più classica e il cambiamento verso nuovi orizzonti contemporanei. Past Forward parla di questo. Ma parla anche di me e del mio percorso personale, della ricchezza della danza, della forza di quest’arte nel comunicare e muovere sentimenti nelle persone. Del mio ricominciare da capo dopo aver abbandonato Mosca all’inizio della guerra”.

Con queste parole Jacopo Tissi, che al sorgere del conflitto russo in Ucraina era primo ballerino al Teatro Bolshoi di Mosca, descrive il percorso che lo ha portato al concept di Past Forward. Ora è primo ballerino ospite al Teatro alla Scala di Milano e al Teatro dell’Opera di Roma.

Prodotto da Antonio Gnecchi Ruscone di Art Works Production, lo spettacolo toccherà il 13 luglio il Teatro Comunale di Vicenza, il 16 luglio l’Arena Villa Vitali di Civitanova Marche e il 17 agosto il Teatro Antico di Taormina, una perla dell’architettura nella storia della nostra cultura.

Il programma della serata, che conta sulla presenza in scena di star mondiali quali Polina Semionova, Alina Cojocaru, Ksenia Ovsyanick, David Motta Soares, Alejandro Virelles e lo stesso Tissi, è un viaggio a più tappe nella storia della danza, ma è anche la drammaturgia di un percorso di crescita interiore fatto di sentimenti, scoperte, aspettative, ricordi e desideri che, insieme, costituiscono una sorta di mappa artistica a cui Jacopo Tissi sente di appartenere.

“Dopo un anno dal mio rientro da Mosca, determinato dallo scoppio della guerra e deciso in soli due giorni, mi sono ritrovato ad affrontare un cambiamento radicale e inaspettato. Ho dovuto all’improvviso camminare da solo e proseguire la mia carriera guardandola da una nuova prospettiva”, spiega. “Non è stato facile accettare di mollare tutto a pochi mesi dalla nomina di primo ballerino dal tempio internazionale della danza, ma sento di aver acquisito una rinnovata consapevolezza: ora guardo a nuovi orizzonti portando nel cuore e nella mia danza l’incredibile esperienza del mio percorso al Bolshoi; un’esperienza grandiosa che mi ha regalato l’anima artistica che porterò sempre con me”.

Durante lo spettacolo Jacopo Tissi debutterà in due prime mondiali: un assolo coreografato da Yuri Possokhov, coreografo internazionale, già ballerino del San Francisco Ballet, del Royal Danish Ballet e del Bolshoi Ballet, sulla musica di Ennio Morricone tratta dal celebre film di Giuseppe Tornatore Nuovo Cinema Paradiso, e un passo a due, Sospiri, tratto dal balletto Orlando di Christian Spuck, su musica di Edward Elgar, riadattato per l’occasione: una composizione intensa che Tissi danzerà con la russa Polina Semionova, star del teatro dell’opera di Berlino.

L’assolo sulla musica di Morricone riporta l’artista alle sue radici, alla sua famiglia e alla sua terra. “È un film che mi emoziona molto e che ho visto più di una volta con i miei genitori. Per quanto non abbia legami con la Sicilia, ci sono delle immagini che sanno tanto d’Italia. Inoltre il protagonista è un giovane che, come me, se ne va per tornare a distanza di tempo nella sua terra. Il tema della partenza e del ritorno, la gioia di ritrovare i luoghi dove si è cresciuti, le nostre radici, l’importanza dei legami familiari e la luce dei ricordi più innocenti illuminano questo brano”.

Il balletto Orlando, presentato in prima assoluta al Bolshoi di Mosca nel 2021 da Christian Spuck, ha visto nel cast proprio Tissi, allora ancora ignaro della nomina a primo ballerino che sarebbe arrivata un anno dopo, unico italiano a ricoprire quel ruolo da decenni.

Oltre a queste due prime assolute, il programma include diversi capolavori della storia del balletto, in parte legati alla sua carriera, in parte all’importanza che ricoprono nel panorama internazionale.

Il passo a due di apertura è tratto dal balletto Raymonda, uno dei prestigiosi titoli di repertorio che appartiene al mondo dei grandi balletti imperiali. Tissi ha più volte interpretato questo ruolo al Bolshoi, “uno dei meravigliosi teatri in cui sono cresciuto, che mi ha ispirato, mi ha fatto da scuola di vita, mi ha insegnato umiltà, rispetto, introspezione e intelligenza”.

Si prosegue con il passo a due dalla Carmen di Alberto Alonso su musica di George Bizet. Fratello di Fernando Alonso e cognato della grandissima Alicia Alonso, la prima artista a uscire da Cuba per esibirsi in Unione Sovietica e poi in Europa durante il governo di Fidel Castro, Alberto Alonso è stato un coreografo influente nello sviluppo dello stile cubano del balletto: una combinazione di tecniche russe e occidentali con uno stile latino.

Jacopo Tissi non dimentica i giovani talenti: come a lui è stata data la possibilità di crescere, così ora affida a George Williamson il compito di rappresentare una sua prima assoluta intitolata Clay and Diamonds. Williamson, giovane coreografo britannico residente al Center for Ballet and the Arts della New York University, porta in scena con Ksenia Ovsyanick e David Motta Soares, primi ballerini del Teatro dell’Opera di Berlino, questo nuovo passo a due.

In chiusura, la suite de L’Arlesienne di Roland Petit, “una storia travolgente di amour fou, una coreografia che mi mette alla prova e mi dà la possibilità di esplorare un nuovo me”, dichiara l’artista.

Past Forward è uno spettacolo che unisce ed esprime diversi stili, esperienze già vissute e altre ancora da sperimentare. Ricordi personali e debutti scandiscono il percorso umano e professionale di un artista che, come nel film Sliding Doors, si è trovato a dover scegliere il suo destino da un giorno all’altro.

RITRATTO D’ARTISTA

VENERDÌ 8 LUGLIO

TEATRO ROSSINI

JACOPO GODANI& DANCERS

[prima ed esclusiva regionale]

coreografie Jacopo Godani

progetto in collaborazione con Fuori Programma Festival

programma

HIGH BREED (EXCERPTS)

coreografie, costumi, luci Jacopo Godani

musiche Ulrich Mueller & Sigfried Rössert (48 Nord)

CLAY AND KEVIN

coreografie, luci Jacopo Godani

costumi Clay Koonar

musiche Willian Walton 5 Bagatelles, II. Lento(played two times)

5 Bagetelles, V. Con Sclancio

ROBERTA AND GAIZKA

coreografie, costumi, luci Jacopo Godani

musiche Toru Takemitsu Air

Ulrich Mueller

AMANDA

coreografie, costumi, luci Jacopo Godani

musiche Augustin Barrios Mangoré Una Limosna por el Amor de Dios

Ulrich Mueller

BACH OFF!

coreografie, costumi, luci Jacopo Godani

musiche Johann Sebastian Bach da Suiten für Violoncello

HOLLOW BONES (EXCERPTS)

coreografie, costumi, luci Jacopo Godani

musiche Ulrich Mueller & Siegfried Rössert (48Nord)

In Ritratto d’Artista il coreografo di fama mondiale Jacopo Godani presenta per la prima volta al pubblico italiano il proprio lavoro, spogliato da tutti gli orpelli scenici (costumi, luci, scenografia), in modo da evidenziare la ricerca filosofica e coreografica che vi soggiace. Tale ricerca è focalizzata a incoraggiare e sviluppare il potenziale dei performers attraverso un percorso concettualmente stratificato. Un lavoro che onora l’essere umano in tutta la sua complessità attraverso la capacità di osservazione e autocritica. Ritratto d’Artista ripercorre gli “highlights” dei lavori di successo creati da Godani negli ultimi anni. Spettacoli presentati nei grandi teatri del panorama internazionale, sotto l’ombrello della Dresden Frankfurt Dance Company, la compagnia della quale Godani è stato direttore artistico e coreografo dal 2015 e che lascerà nell’estate 2023.

Jacopo Godani è nato a La Spezia dove ha iniziato a studiare danza classica e tecniche di danza moderna. Nel 1986 Godani prosegue gli studi presso il centro internazionale di danza di Maurice Béjart, Mudra a Bruxelles. Dal 1991 al 2000 è stato un solista di spicco del Ballet Frankfurt di William Forsythe e ha collaborato con Forsythe alla creazione coreografica di molti dei brani più rappresentativi del Ballet Frankfurt. Ha coreografato per le più importanti compagnie internazionali come: Royal Ballet Covent Garden, Compañía Nacional de Danza, Nederlands Dans Theater, Royal Danish Ballet, Ballet British Columbia, Le Ballet du Capitole de Toulouse, Teatro alla Scala, Sydney Dance Company, Israeli Opera Ballet & Suzanne Dellal Centre, Het Nationale Ballet, Aterballetto, Les Ballets de Monte Carlo e molti altri. Dal 2015 è stato nominato direttore artistico e coreografo della Dresden Frankfurt Dance Company.

BIGLIETTI DA 10 A 20 EURO IN PREVENDITA QUI

INFORMAZIONI QUI